giovedì 19 febbraio 2009

Perchè Sanremo è Sanremo..

Se ne sono dette tante, molte critiche, molti rimproveri ai conduttori e ai direttori, molte canzoni che sono state un fallimento, molti artisti che sono state delle meteore per pochi giorni per poi scoparire nuovamente nell' oblio.. Però, chissà come mai, ogni anno Sanremo è sempre un successo di pubblico, in ogni programma televisivo se ne parla, ad ogni trasmissione radiofonica i dj parlano della canzoni e dei retroscena, in classe gli alunni parlano della sera precedente..
Perchè?? Perchè la musica è musica.. E se coadiuvata da tanti artisti non del mondo della musica diventa ancora più interessante..
Come non poter parlare della fantastica comparizione del sempre-verde Benigni.. E' riuscito a paralizzare milioni di telespettatori davanti alla tv per una decina di minuti con una serie di battute e un monologo degno dell' Oscar come miglior attore..
Quindi basta criticare, basta cercare i piccoli errori, basta soffermarsi sulle sottigliezze.. Godiamoci lo spettacolo.. Godiamoci Sanremo..

venerdì 23 gennaio 2009

lo sport.. tanto dolore.. ma tanta passione..

Prendo come spunto la paurosa caduta avvenuta ieri a Kitzbuel che ha visto coinvolto il leader della coppa del mondo generale Daniel Albrecht, per cercare motivazione che spingono delle persone a compiere azioni estreme che potrebbero portare anche alla morte.
Per chi non lo sapesse, la stella della nazionale svizzera, negli ultimi metri della discesa libera sulla pista austriaca, è stato coinvolto in un incredibile caduta a 140 km/h a causa di uno sbilanciamento avvenuto durante un salto. Subito le sue condizioni sono sembrate critiche per poi, fortunatamente, ristabilizzarsi. Nonostante questo miglioramento non sono stati pochi i minuti di apprensione. Infatti il povero atleta ha perso conoscenza per una ventina di minuti e a causa dell'urto ha subito un trauma cranico, un edema celebrale e una compressione polmonare. Fortunatamente non ha perso la vita e ora si trova in coma farmacologico all' ospedale di Innsbruck.
Sfortunatamente, però, non tutto finisce per il meglio.
Nell' ultima Dakar, svolta in sud-America, come in molte altre passate Dakar svolte in Marocco, è morto un motoclista francese, Pascal Terry.
Dopo aver accennato questi due incidenti arriviamo al punto importante del post: è giusto rischiare la propria vita per inseguire un sogno, per seguire le proprie passioni?
Secondo me l'unico motivo per cui dobbiamo esistere è quello di inseguire i nostri sogni facendo ciò che più amiano. Quando una cosa la si ama, non si ha paura di niente, e il rischio non è un problema. Il rischio e la paura si sconfigge con la passione..
Però ora vorrei sentire la vostra opinione..

venerdì 26 dicembre 2008

..Auguri..

Dopo aver scartato i regali, dopo essermi abbuffato, dopo aver spalato la neve, insomma, dopo tutto quello che è successo durante il giorno di Natale e il giorno di Santo Stefano..

Un pò in ritardo ma con pari intensità vi auguro..

Buon natale e, in vista di un' avvenimento vicino, buon anno nuovo..

venerdì 19 dicembre 2008

Si risveglia dallo stato vegetativo dopo 3 anni..


Nel 2005, a seguito di un incidente stradale, una ragazza di 21 anni cadde in stato vegetativo permanente..

Nel luglio del 2007 un equipe di neurochirurghi torinesi sottoposero la ragazza ad un operazione nella quale le impiantarono un pacemaker nel cervello in grado di trasmettere impulsi elettromagnetici e in grado, così, di ridarle la "vita".

Oggi, dopo 20 mesi dall'operazione, la ragazza è in stato "minimamente conscio", ossia è in grado di mangiare, deglutire, se sostenuta mantiene la posizione eretta ed è in grado di rispondere a semplici comandi come quello di alzare un braccio.

Questo è il primo caso di risveglio da uno stato vegetativo e l' equipe di medici afferma che è possibile adottare questa tecnica anche in altri casi simili ridando la "vita" a persone che non l' avevano persa tempo prima.

Ma le domande sono due:

- Riuscire a deglutire, mangiare e stare in piedi solo se aiutati significa vivere?

- E' il caso di provare a fare certe operazioni pur sapendo che la persona non sarà mai più in grado di vivere autonomamente?

A mio parere no..

Vivere significa fare le proprie scelte, significa vivere autonomamente, significa essere liberi di fare ciò che si vuole quando si vuole..


Fonti: Repubblica.it, Corriere.it

giovedì 11 dicembre 2008

la musica..

Che sarebbe la nostra vita senza la musica, senza sentire i suoni di una melodia, senza ascoltare le parole di un artista emesse in maniera armonica e appassionante, senza ascoltare il rumore del vento, senza ascoltare un ruscello in montagna? Perchè anche questi ultimi suoni sono musica.
La musica è tutto ciò che riesce ad emozionarci, è tutto ciò che ci fa ricordare particolari momenti, è qualcosa con cui possiamo stare per ore senza guardare o ascoltare nessun altro, è qualcosa che può estraniarci, è qualcosa di magico, un sogno, un desiderio, una sinfonia di perfezione, un vento capace di trasportarci, qualcosa che non ci fa pensare a ciò a cui non vogliamo pensare, un treno di passioni, di sensazioni. E' la vita, è noi stessi..

« La vita senza musica sarebbe un errore »
Friedrich Nietzsche

« L'uomo nel cui cuore la musica è senza eco, che non si commuove ad un bell'accordo di suoni, è capace di tutto, di ferire, di tradire di rubare. [...] Non fidarti di lui, ascolta la musica! »
William Shakespeare

Ed ecco una delle canzoni secondo me più belle di questo periodo:
http://it.youtube.com/watch?v=E_exesnCA5Y

sabato 6 dicembre 2008

che freddo..

.. e guai a chi dice che c' è il surriscaldamento globale ..

.. altro che aumento delle temperature.. siamo nell'era glaciale ..



venerdì 5 dicembre 2008

anche babbo natale non ha più soldi..

La crisi economica ha colpito anche lui.. Il nostro caro vecchietto dal vestito rosso e dalla barba candida e lunga..


A parte le battute, quest'anno, secondo alcuni dati dall' ADOC e dal Telefono Blu, le spese fatte per i regali di natale caleranno del 9% rispetto l'anno scorso, l' equivalente di un miliardo di euro.
Dato emblematico questo: solitamente il settore dei giocattoli era immune dalle crisi durante il periodo natalizio. Ciò dovrebbe farci riflettere di quanto la crisi sia arrivata in un punto critico.
Il problema non è tanto la mancanza di denaro che gli italiani e il resto della popolazione mondiale ha, bensì è la preoccupazione per il futuro. Infatti, alcune persone, pur avendo disponibilità economiche, non vogliono spendere somme di denaro per la paura di quello che verrà dopo, per la paura di una futura mancanza di patrimonio familiare. Ed è questo stato di preoccupazione che blocca alcune famiglie nel fare regali o spendere qualcosina in più rispetto agli altri mesi dell' anno.
Non si può comunque negare il fatto che alcune famiglie non hanno veramente la disponibilità economica neccessaria per potersi permettere qualche spesa in più. Addirittura a Napoli alcune persone sono obbligate a pagare i regali di natale a rate pur di non scontentare i propri figli o i propri cari.

Come facciamo a riprenderci da questo stato di crisi? Troviamo una soluzione, sennò torneremo all'età della pietra.




dati presi da: Corriere.it, Adnkronos/Ing