Buongiorno a tutti..
Vorrei parlare in questo intervento di una cosa che interesserà forse a pochi, oserei dire ad una minima percentuale di voi, ma che potrebbe risultare interessante a tutti coloro che amano lo sport in ogni sua sfaccettatura, in ogni sua piccola cosa. Da sportivo e atleta quale sono vorrei analizzare un fatto che sta forse prendendo una cattiva piega, che sta mettendo in cattiva luce un gruppo di persone che per voglia di ricchezza o forse per colpa di qualcuno si sta riducendo a utilizzare sostanze bandite. Si, sto parlando del doping e precisamente dell'uso di sostanze dopanti nel ciclismo. Non sbagliatevi però, questo non è un intervento a sfavore degli atleti trovati positivi ai controlli, anzi, oserei dire che sarà un intervento in loro difesa, un post contro tutti coloro che si arricchiscono con le disgrazie degli sportivi.
Partirò con l' inserimento di una notizia riguardante uno degli ultimi casi di doping riscontrati, non dimenticandoci però di quanti altri ce ne siano.
Doping, ciclismo: tribunale Coni squalifica Riccò per due anni
MILANO, 2 ottobre - Il Tribunale nazionale antidoping del Coni ha squalificato per due anni Riccardo Riccò, il ciclista italiano trovato positivo all'epo di ultima generazione al Tour de France 2008.
Lo ha riferito oggi il Coni.
Lunedì scorso la procura antidoping del Coni aveva deferito Riccò con richiesta di squalifica di venti mesi per le positività all'eritropoietina di tipo Mircera, in occasione dei controlli antidoping disposti durante il Tour de France l'8 e il 13 luglio scorsi.
Riccò ha ammesso di aver assunto la sostanza vietata.
Il ciclista e il suo team Saunier Dubal lasciarono il Tour dopo i risultati del test.
Ecco, questa è una piccola notizia che riporta la squalifica di uno degli atleti che ci ha più emozionato negli ultimi anni ma che purtroppo ha fatto uso di una sostanza dopante per raggiungere determinati risultati.
Voi direte: ha sbagliato, va punito.
Sono d'accordo con voi ma ora vorrei prendere in considerazione un altro fatto.
Pochi di noi non considerano il motivo per cui queste irregolarità sono state effettuate, il movente che ha portato alcuni ragazzi a trasgredire le regole. Perchè lo hanno fatto e lo fanno?
Secondo me la spiegazioni sono due: finchè tutti, appasionati, giornalisti, addetti ai lavori, vogliono vedere determinati risultati, vogliono vedere ragazzi che per 20 giorni si fanno 180 km al giorno a 45 km/h di media ( Giro d' Italia, Tour de France e Vuelta de Espana), questi poveri sportivi non smetterranno mai di usare il doping. -non li sto giustificando, però sto cercando di trovare una spiegazione e cercando di non farli risultare come dei mostri-.
Inoltre, al contrario di come molti dicono, io sono dell' idea che i soldi facciano la felicità.
E voi direte: cosa c'entra questo?
Questo è per fare capire che gli sportivi, a volte, sono spinti a commettere certe irregolarità per guadagnare qualcosa di più. Infatti un mediocre professionista che non fa uso di sostanze dopanti prende uno stipendio pari a quello di un operaio, forse qualcosa di più, ma non certo come quello dei grandi atleti (non fraintendetemi, non voglio dire che i grandi atleti siano tutti dopati). Questo potrebbe portare una persona, a volte sono i giovani che fanno queste scelte, a trasgredire le regole per poter migliorare le proprie prestazioni e quindi vedere il proprio conto in banca aumentare in maniera esponenziale. Queste due motivazioni sono quelle che forse spingono degli uomini a commettere certi errori.
Ora prendiamo in considerazione un altro fatto.
Ammettiamolo, il doping considerato come sostanza, è un bene per molti. Io parlo di coloro che sono a capo delle case farmaceutiche che fanno veramente un brutto gioco: vendono la sostanza dopante al ciclista ( ad es. l' Epo di terza generazione costa circa 1000 euro a fialetta), poi vendono il modo per rintracciare la sostanza dopante alle agenzie antidoping ( anche qui con introiti non da poco) e poi rivendono al ciclista la sostanza aggiornata non visibile nei controlli e così via. Per questo motivo alle case farmaceutiche il doping è una grande cosa, è una delle maggiori fonti di guadagno.
Cosa voglio dire?
Che non solo gli sportivi devono essere messi in croce, devono patire pene e sofferenze. Anche coloro che agiscono contro lo sport dovrebbero essere puniti e solo in questo modo il doping, forse, troverà un suo fine.
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1 commento:
La mia ti sembrerà una posizione estrema, e probabilmente ti stupirai di quello che sto per dire. Ma io non ho nulla in contrario rispetto al doping nelle prestazioni atletiche.
Attenzione: non sto dicendo che non faccia male e che lo farei, ma mi sto semplicemente riferendo al fatto che la gente comune, definibile come pubblico, dopotutto guarda degli spetacoli umani, come sono gli atleti di oggi, per stupirsi e vedere degli individui al di sopra del concetto di "naturalità"; persone che osano sfidare i limiti fisici.
Ergo perchè privare questi temerari di un aiuto farmaceutico che permetta di incentivare le proprie già incredibili prestazioni? La vita è loro, facciano quello che vogliono.
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